giovedì 14 novembre 2013

Cavalleria Rusticana- Parte 5 e 6

Buonasera a tutti! Ringrazio la mia socia per aver ripreso il filone che domina la Cavalleria Rusticana e riprendo con altre due parti. Tratteremo anche questa volta due video,in quanto fra loro collegati. Infatti,l'opera continua con l'arrivo di Turiddu che dà via ad un magnifico duetto con Santuzza. Ecco a voi:

Un aitante Gianfranco Cecchele (Turiddu) chiede a Santuzza perché non sia in chiesa a pregare,e lei gli chiede dove sia stato tutto questo tempo. Con naturalezza le risponde che si trovava a Francofonte per procurarsi del vino,ma la donna già sa che sta mentendo; e gli rivolge proprio tale accusa. Raggirando il discorso,lui la accusa di spiarlo e di non comportarsi lealmente. Si avvia quindi una sorta di battibecco in cui Turiddu cerca di convincerla della sua versione. Me nel mentre si ode la voce di Lola che tutta spensierata rivolge le sue parole ad un certo "Fior di giaggiolo". Si avvicina fino a mostrarsi. Santuzza è accecata dall'ira e con una frecciatina la accusa di aver commesso peccato,proprio nel giorno di Pasqua. La rivale in amore perciò,sempre con aria maliziosa,se ne va e il litigio fra i due fidanzati riprende.
Turiddu,già innervosito per la gelosia di Santuzza,la intima ad andarsene e a smetterla di spiarlo. Vuole andarsene,non vedere più il suo volto. La donna invece lo prega di rimanere,pur se dovesse offenderla e torturarla: la sua assenza le farebbe ancora più male.
Da qui parte il secondo video. (Analizzeremo poi la parte tecnica).

Il bel Turiddu fa per andarsene,ma si volta per udire nuovamente Santuzza che piange e si dispera. Lui replica con un "Va e non tediarmi,a nulla serve pentirsi dopo l'offesa". Ci fa capire che ormai la ragazza non conta più niente per lui ed è diventata un peso da sopportare e a nulla serve tutto il suo implorare. Così la strattona e se ne va. Santuzza,ormai irritatissima gli augura di trascorrere una pessima Pasqua.
Per caso passa di lì proprio compar Alfio e la ragazza non perde occasione per vendicarsi e sfogare la sua ira. Infatti gli confessa e riferisce tutta la situazione,di come mentre lui lavori, Lola e Turiddu intrattengano una relazione. Il carrettiere la ringrazia e reclama vendetta mentre Santuzza si pente di ciò che ha appena fatto, autodefinendosi "infame". E' una donna fortemente combattuta fra la gelosia e l'amore per il suo uomo.
La Cossotto in questi frangenti balla un poco a parer mio: non è dotata dell'incisività richiesta e il fraseggio,si esclude la seconda parte del duetto,convince poco. Abbiamo al contrario un Cecchele efficace,dal legato e dalla pronuncia inconfondibili,dalla proiezione del suono che sfiora la perfezione. Degno di nota anche il caro Guelfi.
Per ora è tutto.
Un caro saluto e alla prossima!


Vale

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