giovedì 31 ottobre 2013

Cavalleria Rusticana -Parte 3 e 4

 
Salve a tutti e buon Halloween!
Sarei dovuta uscire proprio con la mia socia,Vero,ma abbiamo rimandato. Per cui mi dedicherò al nostro blog :)
Continuiamo e(speriamo di finirla,direte voi!!) con Cavalleria Rusticana.
Per comodità pubblicherò nello stesso post le parti 3 e 4.
Ed ecco a voi. Ascoltatele tutte d'un pezzo e poi leggete la spiegazione.
Riapriamo le danze,nel nostro caso i canti,con Alfio che chiede a Mamma Lucia del buon vino che è solito procurarsi Turiddu, e le riferisce che ha avvistato suo figlio proprio sotto la propria casa. Mamma Lucia ne rimane sorpresa.
A questo punto ha inizio la preghiera (si,lo ammetto,un bel po' noiosa) pasquale e si vede Santuzza piuttosto pensierosa che cerca di concentrarsi sui versi da recitare. E sembra quasi dimenticare Turiddu e Lola,fino a quando Mamma Lucia non l'incita a raccontarle tutto ciò che sa,dopo,abbiamo visto,aver avuto la conferma di Alfio.
E qui comincia una delle più belle arie veriste: "Voi lo sapete o mamma". Santuzza le narra che prima di andare in guerra,Lola era stata promessa in sposa a Turiddu,ma,una volta partito,lei aveva scelto la mano di Alfio. Turiddu,al suo ritorno, si fidanza prima con la donna narrante,per poi ricadere vittima dell'amore per Lola.
Dal punto di vista tecnico inizia con un andamento costante.Troviamo un crescendo molto delicato e attinente nel punto in cui dice "M'amo,l'amai,l'amai".
Passando al video seguente,notiamo una pausa e successivamente un cambio di melodia: il sangue ribolle in Santuzza che con un fraseggio secco e quasi dispregiativo descrive le azioni di Lola. Un po' stentato l'attacco di "Priva dell'onor mio"; ma subito si riprende per culminare nel DO sovracuto di "Io piango". Bella ed efficace anche la successione delle parole "Lola e Turiddu s'amano".
Le due si congedano con Santa che va a chiedere chiarimenti un'altra volta ancora a Turiddu e Mamma Lucia che si affida alla Madonna affinché l'esito dell'incontro sia positivo.
Fiorenza Cossotto,ribadisco che non è affatto fra le mie cantanti preferite,canta in modo appropriato tale aria. Il fraseggio è incisivo e ben studiato. Sale bene sugli acuti. Anche se non rende emotivamente quanto invece dovrebbe fare una donna che interpreti Santuzza.
Per adesso concludiamo qui con questa meravigliosa opera di Mascagni.
A presto con il mio nuovo post!

lunedì 21 ottobre 2013

Auguri Virginia!

Salve a tutti!
Oggi ricorre il compleanno di uno dei miei soprani preferiti in assoluto, Virginia Zeani.
Vorrei renderle omaggio parlandone un po'.
Di nazionalità romena, è nata nel 1925. Il suo vero nome è Virginia Zehan e si è formata sotto la guida di uno dei più illustri tenori di tutti i tempi, famoso per l'eccelsa ed insuperabile tecnica: Aureliano Pertile.
Bellissima anche sul palcoscenico,con i suoi capelli corvini e gli occhi color del ghiaccio.

Di lei si ricordano le collaborazioni col basso-baritono Rossi-Lemeni, divenuto poi suo marito e l'innumerevole quantità di ruoli interpretati.
Artista poliedrica e capace, specializzatasi in Puccini, è stata in grado di sorprendere tutti per 20 anni.
Come abbiamo detto la tecnica solidissima,il timbro puramente lirico, ma con una punta di spinto, la voce robusta,l'estensione ragguardevole, la facilità nel passaggio e i pianissimi perfetti l'hanno aiutata nella sua sfavillante carriera. Oltre che con Puccini, è da ricordare il ruolo di Violetta ne "La Traviata", l'opera che l'ha consacrata nell'olimpo della lirica.
Ascoltiamo ora qualche aria.






Qui possiamo vederla nel ruolo che l'ha caratterizzata più degli altri: "La Traviata". Canta la famosa cabaletta "Sempre libera".


Notiamo la facilità negli acuti e la pienezza dei centri.

Ancora,in due arie di Puccini. La prima è tratta dalla "Madama Butterfly". E' il finale dell'opera e la protagonista, Cho Cho-San canta l'aria "Tu,tu piccolo iddio".




 La seconda aria è tratta da "La Bohème". Qui interpreta il ruolo di Mimì e canta "Donde lieta uscì" dal terzo atto.



 E per finire riporto un'altra meravigliosa aria,tratta,questa volta,da un'opera di Bellini, "La sonnambula". Il nome è "Ah,non credea mirarti".
Notare la morbidezza dell'emissione e l'ecletticità di tale artista.



Infine,per chi volesse approfondire ulteriormente la sua figura,rimando ad una puntata di Rai Uno de "I grandi della lirica" con splendide testimonianze e interviste.
Ecco il video:
        
 
 
Un saluto a tutti e di nuovo auguri,grandissima Virginia!




Vale

domenica 20 ottobre 2013

Cavalleria Rusticana -Parte 2

Salve a tutti! ^^
Mi scuso per la mia lunga assenza(influenza e università sono un connubio a dir poco perfetto!!) e prometto di continuare a pubblicare nuovamente.
Vedo intanto che la mia collaboratrice,Vero,si è data da fare. Buon per il blog e per voi!
Ma adesso è il mio turno,eh eh!
Perciò,che ne dite di continuare con la nostra analisi della "Cavalleria Rusticana"?
Bene! Allora andiamo con la seconda parte!
Come abbiamo detto,si continua con il coro "Gli aranci olezzano",nel quale i contandini inneggiano alla loro donne. Dopo una dura giornata di lavoro finalmente si ritirano dalle loro belle.
Ma intanto c'è qualcuno che in questo lieto giorno non vede niente di positivo: è Santuzza che incrociando Mamma Lucia,si affretta a chiedere dove sia Turiddu. L'anziana donna mente,dicendo di non voler entrare in merito a tali questioni; ma convinta da Santuzza le rivela che suo figlio è andato alla città di Francofonte per prendere del vino. La giovane fidanzata subito ribatte,riportandole le voci secondo cui Turiddu sarebbe stato visto di notte in città. A questo punto la madre subito capisce che qualcosa non va,perciò tenta di chiedere aiuto. Ma un repentino cambio di melodia annuncia l'arrivo di Alfio,il carrettiere. Esordisce con la famosa aria "Il cavallo scalpita" in cui,oltre a farci capire il suo impiego,inneggia a sua moglie Lola definendola "che è tutta fedeltà".
La sua allegria e gioia ben contrastano,come vedremo con l'angoscia e la preoccupazione di Santuzza.
Personalmente non adoro Fiorenza Cossotto, Santuzza,proprio come cantante,nonostante ne riconosca la finezza interpretativa; ma più avanti la analizzeremo meglio.
Giangiacomo Guelfi,nel ruolo di Alfio,se la cava benissimo. Oltre ad essere lui stesso un bravo baritono. Nessuna difficoltà negli acuti e un fraseggio lineare delineano un interessante carrettiere.
Per adesso è tutto!
A presto con la successiva parte! Un saluto!



Vale

sabato 12 ottobre 2013

Moonshadow

Buonasera , spero che abbiate passato un buon sabato! Dato che oggi è la giornata internazionale della luna ho voluto cambiare i miei piani e pubblicare una canzone per "festeggiarla". Ero indecisa circa quale singolo pubblicare perchè il nostro satellite  ha ispirato molti cantanti (italiani e non) e quindi ce ne sono a bizzeffe di canzoni che lo riguardano... Ma alla fine la mia scelta è caduta su un tenerissimo singolo del musicista e cantante britannico, Cat Stevens. La canzone in questione  è "Moonshadow"(1970) contenuta nell'album " Teaser And The Firecat" pubblicato nel 1971. Ho deciso di condividere con voi questo brano e non altri ,anche più elaborati, perchè questo singolo ha un qualcosa di fanciullesco, quasi fiabesco  che mi riporta alle notti d'estate trascorse in riva al mare ad osservare il cielo . Non è l'adulto Cat Stevens a cantare ma ci troviamo di fronte ad un giovane Steven (vero nome del cantante) che abituato alle caotiche luci di Londra e non a posti poco illuminati, rimane meravigliato di come possa essere oscura la notte e di come questa stessa oscurità venga facilmente squarciata dalla luce della luna ... Una luna che ,allo stesso tempo, genera ombre.



VERO

venerdì 4 ottobre 2013

Giorno! Avendo più tempo a disposizione pubblico di pomeriggio e non di notte inoltrata come mia abitudine! Oggi volevo proporvi un brano  che ,a mio modesto parere, è una dichiarazione d'amore vera e propria alla musica in ogni sua forma...Sto parlando di "Music" del 1976. "Music" è il singolo che più di tutti  ha dato notorietà al musicista e cantante inglese John Miles (all'anagrafe John Errington). Il testo (molto semplice ma "sentito") è la dichiarazione di un uomo che  non può vivere senza il suo primo e ultimo amore... La musica, linguaggio universale per eccellenza e cura per ogni dolore. La parte strumentale si inserisce nel brano con la potenza di un fiume in piena ed è il fiore all'occhiello del singolo poichè rende l'intera esecuzione ancora più emozionante come se le parole diventassero , ad un certo punto, inefficaci nell'esprimere un sentimento  tanto grande e si lasciasse spazio alla musica stessa per dare voce a quel legame profondo che lega l'uomo alla sua "dolce compagna" fin dai tempi più antichi.


 

Buon Ascolto!  
Vero

 

mercoledì 2 ottobre 2013

Cavalleria Rusticana-Parte 1

 
Buonasera a tutti e ben ritornati!
Finalmente vi comincerò a parlare di "Cavalleria Rusticana".
Pian piano vi posterò le arie e le scene più famose, accompagnandole con un commento esplicativo.
E' un'opera chiamata verista, in quanto presenta temi appartenenti a quella corrente e si ispira proprio all'omonima novella di Verga. E' stata composta da Pietro Mascagni, e rappresentata per la prima volta nel 1890.
L'opera è ambientata negli ultimi anni dell'800 in Sicilia. E' il giorno di Pasqua e i protagonisti sono Santuzza, Turiddu, Alfio, Lola e Mamma Lucia.
Santuzza è interpretata da un soprano, o talvolta mezzosoprano. Turiddu è ruolo per tenore, mentre Alfio è un baritono. Lola è un mezzosoprano e anche Mamma Lucia, di solito; anche se Mascagni ha scritto il ruolo per contralto.
Chiariamo un po' i loro legami.
Turiddu e Santuzza(chiamata anche Santa), due contadini, sono fidanzati. Lucia è la madre di Turiddu. Alfio e Lola sono a loro volta sposati.
Si apre con un preludio, seguito poi dalla "Siciliana", come viene comunemente chiamata. Non è altro che una serenata cantata a Lola da parte di Turiddu. Si è, come si capisce, recato sotto casa sua, per dimostrarle il suo amore. Infatti, prima di partire per la guerra, come ci spiegherà Santuzza, Turiddu era fidanzato con Lola che, in sua assenza, ha sposato il carrettiere Alfio.
Comunque, mettiamo in ordine la situazione: l'opera,abbiamo detto, si apre con questa serenata(che adesso vi posterò e, per chi non fosse interessato al preludio, parte al minuto 2:30)


Qui a cantare è il tenore drammatico Gianfranco Cecchele, in una versione cinematografica diretta da Herbert Von Karajan nel 1968. Sono presenti sottotitoli in italiano per tutta l'opera. Ecco il testo originale,in siciliano:
O Lola ch'ai di latti la cammisa
Si bianca e russa comu la cirasa,
Quannu t'affacci fai la vucca a risa,
Biato cui ti d? lu primu vasu!
Ntra la porta tua lu sangu ? sparsu,
E nun me mporta si ce muoru accisu...
E s'iddu muoru e vaju mparadisu
Si nun ce truovo a ttia, mancu ce trasu.

Ed eccone la "traduzione", o meglio, resa in italiano:
O Lola che hai la camicia sporca di latte
sei bianca e rossa come l'albero di ciliegio
quando ti affacci sorridi
beato chi ti da il primo bacio
dentro casa tua è stato sparso il sangue
e non m'importa se anch'io muoio ucciso
e se capita che muoia e vada in paradiso
se non ci trovo te non c'entro nemmeno           
 


Quindi, subito dopo il preludio troviamo questa romanticissima serenata accompagnata solo dal suono dell'arpa. Tale siciliana va cantata a sipario chiuso. Nessuno sa che Turiddu ha mentito ed è andato da Lola.
Notiamo la bravura di Cecchele: grande tenore, purtroppo poco conosciuto. Qui canta un repertorio molto congeniale alla sua voce scura e robusta, penetrante. La voce è in maschera, proiettata.
Ehm...Non vi preoccupate, col tempo capirete tecnicismi e tutto il resto.
L'opera prosegue con il continuo del preludio, fino all'incipit de "Gli aranci olezzano". Ma ne parleremo la prossima volta...
Un saluto a tutti e presto!




Vale